la mia vita da millennial #eventprofs
Sembra ieri che ho iniziato il mio percorso di vita da organizzatore di eventi. Perchè essere un organizzatore di eventi è una scelta di vita. Anche se sei un millennial in un’epoca di costanti cambiamenti e precariato.
Prima di tutto, devo essere onesto, ho ricevuto un grande aiuto nell’avviamento al lavoro nella nostra industria, dato che la mia famiglia è proprietaria di Ega Worldwide, una società che organizza da più di 50 anni eventi di grande successo. Infatti dico sempre che “sono cresciuto a pane e eventi”
La mia prima esperienza, ad EXPO 2015 a Milano, è stata un “battesimo del fuoco”. Non è facile descrivere come fosse EXPO, anzi è probabilmente impossibile, solo chi lo ha vissuto riesce a capirlo fino in fondo. Globale, Glocale, una fucina di eventi, culture e persone: Expo era tutto questo, e molto di più; 6 mesi di eventi, 6 mesi di relazioni, amicizia e lavoro.
Dopo Expo, c’è stato l’evento che mi ha dato più di tutti la consapevolezza del mio ruolo nell’industria e nell’azienda: Il Summit G7 di Taormina. È stato uno dei più grandi eventi governativi mai organizzati in italia, in cui io ho avuto, per la prima volta, un ruolo di responsabilità: gestire il budget. E’ stata un’esperienza pazzesca, ho incontrato Presidenti, politici, delegati, istituzioni ed ho lavorato a stretto contatto con la Delegazione Italiana per assicurare il successo dell’evento 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per mesi.
Ma cosa vuol dire essere un organizzatore di eventi? Essere un organizzatore di eventi vuol dire che la tua vita diventa il tuo lavoro, è stressante, è un’evoluzione continua, è fantastico ed è una sfida. La mia cara Zia, Cristina Aru, che era la Co-Fondatrice di Ega, diceva sempre: “In questo lavoro devi sempre dormire con un bloc-notes sul tavolo, perchè un’idea può arrivare in qualsiasi momento, carpe diem” e “il meglio è nemico del bene” perchè è importante fare un buon lavoro, ma la cosa più importante è farlo in tempo. le deadlines sono fondamentali.
Quello che posso dire, dopo 4 anni nell’industria (e 27 passati a parlarne ed ascoltarne), è che essere un organizzatore di meeting può essere davvero stancante, ma, allo stesso tempo, incredibile. Il giorno dell’evento (che mi piace chiamare il “d-day”) ti fa vivere una delle più belle sensazioni della vita: in cui tutti i sacrifici ed il duro lavoro che hai fatto iniziano a prendere vita.
Quando sei un’organizzatore di eventi diventi un giramondo, partecipi a conferenze in ogni paese. La mia prima fu un congresso dell’ICCA (International Congresses and Conferences Association) a Praga seguito da un INCON (International Conference Partnership) board meeting a San Pietroburgo: 5 giorni, 3 paesi. E la mia vita da allora ha sempre continuato sullo stesso filone: una scoperta infinita di nuovi paesi, culture e tradizioni
Non cambierei mai il mio lavoro, amo essere un #eventprofs
Gaetano Maria Dieni
International Business Development Manager